Alessandra Di Domenico

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Cambio di Prospettiva: Il Dolore Persistente Non è Come Te Lo Hanno Raccontato

Quante volte hai sentito dire che il dolore è “solo” un problema di postura sbagliata o di un tessuto danneggiato? Per anni, questo è stato il racconto dominante. Un racconto che, per quanto rassicurante nella sua semplicità, non ha mai davvero funzionato per chi vive con il dolore cronico ogni giorno. Voglio proporti una prospettiva […]
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Quante volte hai sentito dire che il dolore è “solo” un problema di postura sbagliata o di un tessuto danneggiato? Per anni, questo è stato il racconto dominante. Un racconto che, per quanto rassicurante nella sua semplicità, non ha mai davvero funzionato per chi vive con il dolore cronico ogni giorno.

Voglio proporti una prospettiva diversa. Non per offrirti la solita soluzione rapida, ma per iniziare a comprendere il dolore nella sua complessità, accettando che non sempre tutto è così lineare come ci è stato detto. E no, questo non significa che gli esercizi o le cure mediche siano inutili. Significa semplicemente che dobbiamo ampliare la visione e guardare oltre.


🔍 Il dolore non è un semplice problema meccanico

Dimentica l’idea che una “postura perfetta” (spoiler: non esiste!) o un muscolo in tensione siano le uniche cause del dolore. La scienza oggi ci dice qualcosa di molto più interessante: il dolore è una reazione complessa, guidata dal sistema nervoso.

Non è sempre legato a un danno reale ai tessuti, ma piuttosto a come il tuo corpo, e soprattutto il tuo cervello, interpreta i segnali. Questo non vuol dire che non ci siano condizioni mediche sottostanti da trattare o che gli esercizi non siano utili. Significa che il dolore persistente va affrontato con una visione più ampia, che consideri tutti i fattori coinvolti: fisici, psichici, emotivi e ambientali.


🧠 Il cervello: il cuore della questione

Il dolore è un’esperienza costruita dal cervello. Non significa che sia “tutto nella tua testa”, ma che il tuo sistema nervoso gioca un ruolo fondamentale. Ecco un’immagine che può aiutarti: il dolore è come un sistema di allarme. Serve per proteggerti, ma a volte rimane acceso anche quando non c’è più pericolo.

Questo accade perché il cervello, influenzato da emozioni, pensieri e stress, può interpretare male i segnali del corpo. E così, il dolore persiste, anche quando il danno fisico è guarito. La buona notizia? Comprendendo questa connessione, possiamo iniziare a spegnere quell’allarme. Non è semplice, ma è possibile.


🌿 Gli invisibili amplificatori del dolore

E poi c’è il nostro stile di vita, spesso sottovalutato. Stress, sonno di cattiva qualità, sedentarietà, alimentazione disordinata… Tutti questi fattori non causano direttamente il dolore, ma possono amplificarlo in modo significativo.

  • Lo stress è un grande amplificatore: aumenta i livelli di cortisolo e mantiene il sistema nervoso in uno stato di allerta costante.
  • Il sonno, se non è di qualità, non permette al corpo di rigenerarsi. Il risultato? Una maggiore sensibilità al dolore.
  • Il movimento, quando fatto in modo consapevole, non è il nemico, ma un alleato per calmare il sistema nervoso e migliorare la qualità della vita.
  • La dieta? Anche lei gioca un ruolo, influenzando l’infiammazione e il benessere generale.
  • I pensieri, infine, possono modulare la percezione del dolore.

Prendersi cura di questi aspetti non risolve tutto, ma può cambiare radicalmente il tuo modo di convivere con il dolore. E no, non significa eliminare gli esercizi o ignorare condizioni mediche: significa integrarli in un approccio più ampio e consapevole.


📖 Ripartire dalla conoscenza

Capire il dolore non significa rassegnarsi, ma iniziare a conoscerlo davvero. Questo è il primo passo per rompere con i vecchi miti e fare scelte che fanno la differenza.

Ecco da dove puoi cominciare:

  • Informati: conoscere cosa succede nel tuo corpo è il modo migliore per sentirti meno in balia degli eventi.
  • Ascoltati: il tuo corpo ti parla in molti modi. A volte chiede riposo, altre volte movimento. Imparare a decifrare questi segnali richiede tempo, ma è possibile.
  • Cerca supporto: il dolore cronico è un viaggio complesso, e non c’è nulla di male nel chiedere aiuto.

🌟 Conclusioni: una nuova prospettiva, un nuovo inizio

Il dolore cronico è un’esperienza profonda, che non può essere ridotta a una semplice equazione meccanica. Cambiare prospettiva non significa trovare una soluzione immediata, ma iniziare un percorso di consapevolezza e trasformazione. Non sei solo un corpo da aggiustare, ma una persona da ascoltare.

E no, ampliare la visione non vuol dire che esercizi, trattamenti o diagnosi mediche non abbiano il loro posto. Vuol dire solo che non sono l’unica risposta. Il dolore persistente merita di essere affrontato con una comprensione più ampia, che tenga conto del corpo, della mente e di tutto ciò che li collega.


Post scriptum: Non propongo soluzioni rapide, ma quelle giuste per te.